La Apple ha presentato gli AirTag. Dopo tanta attesa direi.
Cosa Sono gli Airtag?
Partiamo dicendo subito che Apple non ha inventato nulla. Io possedevo già i NUT e i Trakr (per esempio ma ce ne sono tantissimi). Gli AirTag sono dei piccoli dispositivi che, grazie al BlueTooth rimangono in connessione con il nostro smartphone e di conseguenza il telefonino riesce a tracciarli con il GPS. Se noi attacchiamo un dispositivo ad un mazzo di chiavi, il telefonino “sente” la presenza dello stesso nelle vicinanze, ma se perdiamo l’oggetto… il nostro dispositivo se ne accorge e ci avverte che l’oggetto non è più in nostro possesso e ci dirà quando è stata l’ultima volta che avevamo con noi le chiavi o qualunque cosa era ad esso attaccata. Ci informerà dell’orario dell’ultimo contatto e la posizione GPS.
Se invece le nostre chiavi sono scomparse nel divano, potremo tramite un piccolo microfono far squillare il tracker per farci trovare ciò che stiamo cercando.
Ma cosa succede se un oggetto tracciato ci viene rubato e quindi non sarà più nell’ultimo posto in cui lo avevamo lasciato o perso? I normali traker si continuano a lanciare il loro debole segnale ( 5/15 metri attorno a loro) e se una persona, con l’app della azienda produttrice, passa vicino all’oggetto, il dispositivo si aggancia al suo bluetooth che contatta l’app che a sua volta segnala al server dove il nostro oggetto si trova. La notifica finalmente arriverà al nostro telefonino e noi potremo vedere dove recuperare l’oggetto.
Sembrerebbe meraviglioso ma nessuno o quasi nessuno ha l’app dei Trakr o dei NUT… perchè pochissimi utenti li utilizzano e il nostro oggetto, perso o rubato rimane dove si trova.

Apple come sempre non inventa, ma migliora. Anche questa volta Apple colpisce nel segno. Oltre ad un design veramente bello, l’azienda di Cupertino ha la peculiarità di avere milioni e milioni di telefonini sparsi per il mondo e questo rende possibile ritrovare i nostri oggetti proprio grazie a questa rete. Almeno sulla carta avremo moltissime possibilità di ritrovarlo.
Attenzione, l’airtag non serve solo per le chiavi, ma anche per oggetti più complessi: potete nascondere un tag nella borsa della fotocamera, o sotto la sella di una bicicletta. La batteria a bottone dura circa un anno e se ben nascosto manderà il suo flebile segnale per molti mesi, rendendo possibile il ritrovamento dei nostri oggetti. Ovviamente se il malvivente lo vede… lo butterà via… quindi occhio a nasconderlo bene.
AirTag funziona con Bluetooth e NCF ( quel segnale che usiamo anche per pagare) e quindi compatibile con gli ultimi modelli di iPhone.
AirTag comunque è stato progettato per chi di noi perde sempre le cose in casa, come le chiavi, o il portafogli, ritrovarli sarà molto facile. Usando l’app Dov’è, sceglieremo OGGETTI e avremo l’elenco dei nostri AirTag attivati. Premiamo l’icona e iPhone ci guiderà a livello visivo verso il nostro oggetto.
PRO
- Design Molto bello
- Sulla carta batteria longeva
- Batteria sostituibile
- Prezzo in linea alla concorrenza
- Rete di connessione molto ampia con tutti i milioni di iPhone nel mondo
CONTRO
- AirTag non ha appigli per legarli all’oggetto o alle chiavi, bisogna comprare dei portachiavi fatti apposta
- Costruzione molto resistente al contrario della concorrenza
- Funziona solo con iPhone e solo con gli ultimi modelli
Aggiungo che il tracciamento degli AirTag avverrà sempre in anonimato, nessuno, nemmeno Apple sa chi ha trovato o perso l’oggetto, solo il dispositivo del proprietario può sapere dove è l’oggetto ma nessuno saprà mai chi ha inviato la notifica.
Cosa succede se un telefono Android aggancia il segnale di un AirTag? Purtroppo solo iPhone è compatibile con le app per ritrovare gli oggetti, ma la tecnologia NCF invierà un messaggio personalizzato al telefono Android, con la possibilità di contattarci direttamente (magari con una telefonata)